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Immagine del redattoreLaura Invernizzi

Sigla!

Nel recente Festival delle serie TV ci sono stati due panel sul tema della musica all’interno di quello che guardiamo sul piccolo schermo che sia prodotta da un compositore/musicista oppure scelta da un* music supervisor.

Si è accennato agli opening credits o title sequences, i titoli di apertura che nella nostra infanzia abbiamo chiamato sigle (in particolare per i cartoni animati) e che spesso ancora oggi ricordiamo (magari canticchiandone il motivetto).

Mi si è accesa la lampadina e mi è venuta voglia quindi di parlarne più nel dettaglio, attraverso quanto visto e letto sull’argomento.

Ci sono diversi titoli di testa che mi sono rimasti impressi, il primo – già citato nel pilot – Twin Peaks con il brano di Angelo Badalamenti – in realtà compose altri temi per la serie – e quelli di Sex and the City (diventata per qualche tempo nei primi anni 2000 anche la suoneria del mio Nokia)

Ad essere sincera quando vedo sullo schermo la scritta HBO immagino sempre appaiano i capelli ricci di Sarah Jessica Parker, e parta la musica! non li ricordo certo per la loro bellezza, ma avendo rivisto la serie mille volte – anche in dvd – non li saltavo mai (ora è più facile col tasto ad hoc, prima dovevi calcolare i secondi e cliccare stop prima che partisse la puntata…troppo sbattimento!).

Ma l’interesse non si è fermato lì, anzi è cresciuto ed è diventato uno degli elementi del mio programma radiofonico Quando arrivano gli Inglesi? Serie TV che (forse) vedremo in Italia, in cui - obbligata dai tempi imposti - tra la prima e la seconda parte dei miei interventi facevo ascoltare il tema o il brano dei titoli di testa della serie protagonista della puntata, con descrizione del video che poi postavo sulla pagina Facebook del programma (e prima sulla mia).

Non riprendo lo stesso stile qui, ma entriamo nel vivo e partiamo dalla definizione.

La fonte è Wikipedia, ma l’ho trovata spesso riportata così anche altrove: in un film, programma televisivo o videogioco, i titoli di testa - opening credits - o titoli di apertura - opening titles - sono messi all'inizio ed elencano i membri più importanti del cast/produzione, vengono solitamente mostrati come testo sovrapposto su uno schermo vuoto o immagini statiche, o talvolta all’inizio della prima scena. Potrebbe esserci o meno musica di accompagnamento. Quando i titoli di testa sono incorporati in una sequenza separata, il termine corretto è title sequence, sequenza di titoli.


Se alcune possono essere definite delle vere e proprie opere d’arte, non è stato sempre così. Ce lo racconta in un articolo del 2016 di The Week, Katie Ingram. Da semplice informazione sul cast agli sponsor inseriti nei titoli di testa (parliamo degli anni 50) si è arrivati – grazie anche alla necessità di attirare l’attenzione del potenziale spettatore – a quelli più elaborati con motivi musicali accattivanti (pensiamo negli anni 70 ai Jefferson o Happy Days…sebbene i due siano diversi tra loro in termini visivi, il primo con scene prese dalla serie l’altro che le mixa con immagini ad hoc che ritraggono il cast - e quindi l’interprete all’interno di un juke box), stile presente anche negli anni 80 (vengono citati Magnum PI – il cui tema musicale è stato ripreso per il reboot del 2018 e Miami Vice).

Negli anni 90 c’è tutto e il suo contrario, si passa dall’apertura della già citata Twin Peaks della durata di 1 minuto e mezzo, ad intro molto più brevi, ma con un brano conosciuto.

In effetti abbiamo due linee di pensiero evidenti poi nei anni 2000 e che derivano dall’importanza che viene attribuita ai titoli di apertura.

Aiutare lo spettatore ad entrare nel mood della serie attraverso delle immagini o molto più spesso video (come la sequenza de I Soprano in cui il protagonista viaggia in auto per arrivare nel New Jersey, portandoci con lui) oppure proiettarlo subito nel racconto e nell’azione come fa Lost con una semplice scritta su fondo nero che dura pochi secondi?


Forse ricordiamo più la parte musicale delle immagini che precedono le nostre serie preferite, fino a quando non arriva qualcosa che ci spiazza.

Almeno nel mio caso, quando mi sono trovata davanti ad una delle poche serie TV che annovero tra le preferite o meritevoli di menzione: True Detective.

Fin dalle prime immagini dei titoli di testa, ho capito di essere di fronte ad una serie diversa da quelle a cui ero abituata grazie alle immagini evocative ed inquietanti che si susseguivano o meglio si sovrapponevano sullo schermo.

Ad accentuare il tutto, il brano Far From Any Road di una banda poco conosciuta, The Handsome Family.

Meritatissimo a mio avviso, l’Emmy nel 2014 per la categoria Outstanding Main Title Design.


In questo caso era - ed è - impossibile per me saltare i titoli di testa, cosa avvenuta anche per Narcos (sì sempre serie sobrie e tranquille) con un potentissimo brano, Tuyo scritto appositamente per questa produzione da Rodrigo Amarante.

Fin dalle prime battute: “Soy el fuego que arde tu piel, soy el agua que mata tu sed - Sono il fuoco che brucia la tua pelle, sono l’acqua che placa la tua setecapisci che è una canzone d’amore, mentre le immagini dicono tutt’altro: droga, soldi, auto che esplodono e il volto di Pablo Escobar.

Il connubio è semplicemente geniale, ma l’intento non era la provocazione ma qualcosa di più sottile, Amarante ha sottolineato di essersi ispirato al pensiero di ciò che la madre del futuro narcotrafficante avrebbe ascoltato mentre cresceva questo ambizioso figlio. Ma sembra anche una dichiarazione d’amore dello stesso Pablo nei confronti dei concittadini a cui elargiva soldi (ovviamente dovevi stare alle sue regole!)

È un piccolo capolavoro anche il video, sarebbe da analizzare ogni singolo frame, lascio a voi il compito, ma vi agevolo grazie ad un sito che dal nome dice tutto: Art of the Title.

Creato nel 2007 è dedicato alla titolo di testa (e a chi li crea). Ci sono numerosi approfondimenti ed interviste agli ideatori e alle case di produzione come per le due serie che vi ho citato poco fa.

E si scopre tutto il lavoro che questi video di pochi minuti richiedono, come è accaduto per Game Of Thrones, che ha coinvolto 35 persone impegnate per 3 mesi.

Lo studio di design che lo ha realizzato è Elastic, attivo dal 2008, pluripremiato - sono gli stessi di True Detective - e che per The Morning Show ha fatto qualcosa di molto diverso, ma altrettanto d’impatto.

Ci sono sfere di diversi colori e dimensioni che interagiscono tra loro. Forse alla prima visione non si colgono le sfumature…sembra una sequenza fine a se stessa, ma se si conosce la trama – l’accusa di molestie sessuali allo storico e affermato conduttore del notiziario mattutino che sconvolge la vita di tutto il canale televisivo, a partire dalla co-conduttrice e amica Alex Levy (interpretata da Jennifer Aniston) – si comprende meglio che quelle sfere rappresentano le persone e le loro dinamiche relazionali. Il brano scelto – estremamente calzante – è Nemesis di Benjamin Clementine.


Ma quali sono i title sequences migliori?

Paste Magazine a gennaio 2017 stilò una classifica con ben 75 titoli (sono presenti anche cartoni animati)!

Ho notato però che quasi tutte le fonti sull’argomento sono di quel periodo, probabilmente perché 4/5 anni fa l’interesse sul tema era alto e gli esempi abbondavano.

Il binge watching e la possibilità di fare salta intro/skip intro come riporta il tasto di Netflix ha modificato nuovamente la fruizione dei titoli di testa e in qualche modo la loro realizzazione, anche se vedo comunque molta qualità e creatività nelle scelte…anche di differenziarli.

Come ha fatto Perception per Wanda Vision, ispirandosi per main title a sitcom di diverse epoche, “una lettera d'amore per il mezzo televisivo.”


Come avete intuito c’è davvero un mondo all’interno di queste manciate di secondi che ci introducono alla visione di serie TV o docuserie, mi sono concentrata su produzioni americane, ma in realtà guardo tutti i titoli di testa. Gli ultimi in ordine di tempo sono quelli di Valeria, serie TV spagnola che si trova su Netflix che ho letteralmente divorato, ogni puntata ha opening title – piuttosto breve – sempre diversi con riferimenti a quello che vedremo subito dopo.


Potrei proseguire ulteriormente, ma credo di avervi fornito già sufficienti spunti, quindi il consiglio è moderazione nel salta intro e godetevi i titoli di testa e fatemi sapere quali vi hanno colpito di più!

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