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Immagine del redattoreLaura Invernizzi

Non si esce vivi dagli anni 80

I miei riferimenti visivi e musicali sono negli anni 90 tra adolescenza ed età della consapevolezza, ma è praticamente impossibile non fare riferimento a film (e serie) del decennio precedente – magari rivisti più volte negli anni successivi.

Quindi quando Netflix ha segnalato l’uscita di Cobra Kai, sequel/spin off - in versione serie - della saga di Karate Kid la visione era d’obbligo.


Dovete sapere che all’epoca ero “innamorata” di Ralph Macchio (detto all’italiana Macchio)…. come dice Eli - la mia sorella elettivatu spesso avevi il gusto per l’orrido.”

In effetti come darle torto! Se penso a lui la prima cosa che mi viene in mente è la camicia azzurrina con le rouges (tutto il completo aveva quel colore) indossato per il ballo di fine anno, all’interno appunto di uno dei film.

Giusto per rassicurarvi….i miei gusti col tempo sono migliorati!


Ma veniamo al sodo: di cosa parla Cobra Kai? Prendo la sinossi ufficiale:

E’ ambientata 30 anni dopo quanto accaduto al torneo di All Valley del 1984, con un ormai affermato Daniel LaRusso (Ralph Macchio) che fatica a trovare un equilibrio nella vita senza la guida del maestro Miyagi e che si ritrova a dover affrontare lo spiantato Johnny Lawrence (William Zabka), l'avversario di un tempo ora deciso a riscattarsi riaprendo il famigerato dojo di karate che dà il titolo alla serie.


Cobra Kai è approdata con due stagioni su Netflix il 29 agosto ed è diventata sin da subito una delle serie più viste confermando il successo avvenuto in precedenza.

Eh sì, perché non è una produzione originale Netflix, ma è stata prodotta da Sony Pictures Television e messa in onda (se mi passate il termine) sul canale YouTube Premium nel 2018.

Il primo episodio ha avuto 5.4 milioni di visualizzazioni nelle prime 24 ore. Al lancio della seconda stagione la medesima puntata aveva raggiunto i 50 milioni (siamo intorno a quella cifra anche su Netflix).


Non era scontato che Cobra Kai funzionasse, perché va bene che Karate Kid franchise - ovvero i 3 film originali, quello del 94 con Hilary Swank e Pat Morita, il reboot con Jaden Smith e Jackie Chan (che in realtà parla di Kung Fu), videogiochi e serie animata - abbia contribuito ad inserire il soggetto e la storia nella cultura pop targata anni 80, sappiamo che spesso queste cose lasciano un po’ perplessi e il commento “ne facevamo anche a meno” ci esce dalla bocca senza quasi accorgerci.

Per di più se sono passati 36 anni dal primo film, ma in realtà, la reunion tra i due protagonisti/antagonisti Macchio e Zabka è avvenuta in un'altra serie che non ho mai visto.

A parlarmene a settembre Elia – il grafico di Radio Tomoko – mentre snocciolavamo le serie viste in quel periodo…l’ho costretto a ripetere la cosa via wa!

I protagonisti si erano già incontrati nella puntata 22 di How I Met Your Mother. Viene organizzato un addio al celibato per Barney, uno dei protagonisti, che purtroppo si rivela al di sotto delle sue aspettative; lo portano in uno squallido hotel con un clown muto che gonfia palloncini, niente spogliarelliste, il clown della serata la presenza di Ralph Macchio, che sarebbe dovuto essere l’idolo del protagonista (da grande fan di Karate Kid), immagina la delusione nel vederlo…perché lui considera Johnny Lawrence il vero karateka! La puntata va avanti in modo divertente – come tutta la serie del resto – e il colpo di scena arriva alla fine quando l’insospettabile clown che li ha accompagnati per tutta la serata rivela la sua identità…sotto trucco e parrucco c’è William Zabka con tanto di divisa del Cobra Kai…ed è una scena davvero epica, o come direbbe Barney leggen... daria!”


Quali altri elementi hanno contribuito al successo di Cobra Kai tanto da essere ripresa da Netflix che ha commissionato una terza stagione in uscita l’8 gennaio e – notizia dei primi di ottobre – il rinnovo di una quarta?

Come scrive Kristen Baldwin su Entertainment Weekly: “Cobra Kai riesce a dare ai fan di Karate Kid esattamente quello che vogliono, usando il modello dell'originale per lanciare nuovi personaggi destinati agli spettatori più giovani.


E ancora sulla figura di Johnny Lawrence: “non è più il cattivo a due dimensioni come nei film, ma un uomo col peso del fallimenti e delle sconfitte sulle spalle”. Infatti, nonostante nella sinossi che vi ho letto prima – si parli di Daniel LaRusso, il vero protagonista della serie, l’antieroe è proprio lui con atteggiamenti anche un po’ infantili che ci fanno sorridere. Non arriva – almeno per quello che abbiamo visto – una redenzione, ma nemmeno Daniel (ai miei occhi) ne esce bene anzi non risulta simpatico/ suscita empatia come il suo antagonista.


Il giudizio su Cobra Kai non è unanime; la stessa Baldwin nell’articolo sottolinea la possibilità che non tutti possano apprezzare questo spettacolo tanto quanto quelli di noi che sono cresciuti sull'originale.


Ho letto un paio di articoli critici uno sul Corriere dello Sport (con piccolo refuso perché dice che le stagioni sono 3...si è portato un po’ avanti).

Pur ammettendo che si è un livello sia sopra l’operazione nostalgia, “la sensazione, è quella di assistere ad una serie di puntate di Beautiful con i giovani e adulti che si comportano e prendono decisioni incredibili e poco in linea con la realtà.

L’altro su Jacobin Italia titola ”Cobra Kai e il karatechismo della nostalgia. Critica dei ripescaggi dalla televisione degli infelici anni Ottanta che tornano come zombie digitali. E che rischiano di modellare la nostra idea di futuro.”


Anche per chi era bambin* come me negli anni 80 sa che la Milano da bere non era così splendente e che le cose accadute o scoperte in quegli anni hanno cambiato il modo di vivere e ridimensionato spensieratezza e libertà – anche sessuale – di quei tempi.

Ma per quanto io ami le serie che mi fanno scoprire storie e personaggi realmente esistiti, ci sta ogni tanto trascorrere sul divano qualche ora in compagnia di volti che ti hanno accompagnato nell’infanzia/prima adolescenza!


E se aggiungi che proprio in quel periodo sul piccolo schermo arrivava Twin Peaks, che mi rese da subito fan….beh allora è vero che “l’amore passa, l’herpes è per sempre - come canta Manuel Agnelli in “Non si esce vivi dagli anni 80”, ma questo vale anche per la mia passione per le serie TV (sì ho stravolto il senso di tutta la canzone - lo so - ma è una frase che cito spesso).



Aggiornamento del 29/12/20: l'uscita della terza stagione di Kobra Kai è stata anticipata al 1° gennaio 2021


La quarta stagione sarà disponibile su Netflix dal 31 dicembre 2021, mentre a settembre è stata annunciata la produzione di una quinta stagione


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