La mia passione per il Giappone credo sia abbastanza evidente dalla scelta del nome del progetto Tomoko e relativo sigillo per il logo (vi rimando all’ascolto dell’editoriale del 25 ottobre) e ovviamente questa cosa si palesa anche sulle serie TV…anche se in modo sobrio (ancora)
Avevo già in mente di parlare di Midnight Diner - Tokyo Stories i cui nuovi episodi sono disponibili su Netflix da qualche tempo, ma il caso ha voluto che un ristorante che già frequento – la Gastronomia Yamamoto a Milano - proponesse un sondaggio per scegliere un piatto tra quelli visti nella serie e cucinarlo come fuori menu per una settimana.
Ecco quindi Milano - Tokyo tra cibo e serie TV
“Quando le persone giungono a fine giornata e si affrettano a tornare verso casa, inizia la mia giornata. La mia tavola calda è aperta da mezzanotte alle 7 di mattina. La chiamano “la tavola calda di mezzanotte”
"Se ho tanti clienti? più di quanti ci si aspetterebbe.”
Queste le parole del protagonista Master, all’inizio di ogni episodio
Persone e storie che si raccontano all’interno di questo luogo con il cibo che evoca ricordi o che funge da legame. 10 piccole storie, frammenti di vita che ci fanno avvicinare alla cultura giapponese con tocco delicato, ma allo stesso tempo non patinato e soprattutto lontano dagli stereotipi.
Ho voluto incontrare Aya Yamamoto per chiederle com’è nata l’idea di realizzare uno dei piatti delle serie.
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Come ha spiegato Aya, Midnight Diner - Tokyo Stories è una serie TV molto conosciuta in Giappone (Terebi Dorama) che conta 5 stagioni (solo due visibili in Italia grazie a Netflix), due film e alcune trasposizioni.
Il titolo originale è Shinya Shokudō (深夜食堂) ed è tratta omonimo manga di Yarō Abe ed è ambientata in un izakaya a Tokyo, in una via stretta e lontana dal traffico e dalla confusione. Si chiama Meshiya è gestita da questo uomo di poche parole, il già citato Master, ma sempre cordiale….si sa poco di lui a parte una vistosa cicatrice sul volto.
Ogni episodio ha per titolo un cibo particolare che Master cucina su richiesta del cliente e alla fine ne viene descritta - quasi sempre - la ricetta.
Il mio consiglio ovviamente è di guardarla (magari in lingua originale così da cogliere tutte le sfumature del giapponese.
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