Signore e signori, forse mi sono un po’ montata la testa, ma oggi faccio come la RAI: faccio servizio pubblico!
Già, perché si può fare servizio pubblico anche parlando di gioielli e vi spiego subito il perché.
Più o meno tutti nella vita - non molte volte d’accordo - ma prima o poi, quasi tutti avremo a che fare con un paio di fedi, simbolo universale della continuità dell’unione.
Potrebbero essere le nostre fedi, quelle dei nostri figli o nipoti, quelli di amici o parenti, quelle dell’ex compagno di scuola che ci ha chiesto di far da testimone, quelle degli anniversari dei genitori…
Insomma una varietà di occasioni – religiose o laiche, formali o alternative – ma che comunque comportano la scelta, l’acquisto, l’indosso o la semplice consegna di un gioiello semplicissimo nella forma ma ricchissimo di significati.
Meglio quindi farsi trovare preparati per non compiere gaffe, svarioni o brutte figure del genere di “Quattro matrimoni e un funerale”.
E per farlo procediamo con l’antico, ma sempre efficace metodo di “a domanda risposta”.
Chi sceglie le fedi?
Oggi nessun dubbio: la coppia. Passata è l’usanza di delegare l’acquisto al testimone dello sposo. La scelta degli anelli è troppo ampia e variegata e non è giusto delegare al povero testimone cotanta responsabilità. Se proprio insiste (tanto per togliersi il problema del regalo, e lo si può capire), può tranquillamente passare del gioielliere a saldare il conto.
Quando acquistare le fedi?
Almeno, e dico almeno, un paio di mesi prima delle nozze. L’iter infatti non è semplicissimo. Tra misurazioni, scelte, ordini e incisioni ci vuole tempo. L’orafo non può avere in stock tutte le misure del vostro modello preferito e con ogni probabilità le dovrà a sua volta commissionare. La fabbricazione di una fede, che non prevede alcuna saldatura del cerchio, richiede tecniche particolari che solo alcune aziende orafe specializzate possiedono. È sconsigliata inoltre la cosiddetta “messa a misura” di un modello già disponibile. Si è sempre a tempo ad intervenire più avanti negli anni.
Dove acquistare le fedi?
Il consiglio è quello di rivolgersi ad un gioielliere serio ed affidabile. Solo lui infatti potrà offrire tutte le possibili garanzie sulla qualità del prodotto (manifattura, titolo del metallo, qualità di eventuali pietre) e a lui potrete rivolgervi per assistenza futura, da una pulitura ad una eventuale messa a misura.
Quali criteri è consigliabile seguire nella scelta?
Innanzi tutto meglio tener presente che la fede andrebbe indossata ogni giorno, tutto il giorno e (ci si augura!) per tutta la vita. Quindi – a meno che non siate assolutamente certi delle vostre scelte creative – il consiglio è quello di evitare modelli eccessivamente fantasiosi che potrebbero non piacere più tra qualche tempo, o che potrebbero intralciare qualsiasi tipo di lavoro manuale.
Esistono dei modelli di fedi?
La gamma di modelli disponibile oggi è pressoché infinita. Tra le più popolari segnaliamo la “classica”, tonda e smussata; la “mantovana”, più alta, più piatta e di solito più pesante; la “francesina”, più sottile e leggermente bombata, e la “comoda”, caratterizzata da una forma tonda con sagomatura interna che la rende più confortevole. Le Grandi Marche, oltre alle fedi classiche, offrono anche modelli distintivi e particolari, dal design riconoscibile, oppure con dettagli di piccole pietre preziose nascoste all’interno. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Quanto al peso, una fede può variare dai 3 ai 20 grammi in funzione del modello, del tipo di metallo e della dimensione.
Fedi bianche o gialle?
Secondi i propri gusti, ma meglio l’oro per il giallo e il platino per il bianco. L’oro bianco tende ad ingiallire con l’usura e potreste dover rinnovare la rodiatura dopo qualche tempo. Le signore tengano presente che, con ogni probabilità, dopo il matrimonio indosseranno contemporaneamente all’anulare sinistro fede e anello di fidanzamento. Sarebbe quindi opportuno che i due anelli fossero compatibili, sia nel colore che nella forma.
Perché si indossano fede e anello di fidanzamento all’anulare sinistro?
Perché, secondo un’antica tradizione, è lì che è posizionata la “vena amoris”, una piccola vena che, risalendo il braccio, arriva direttamente al cuore. Vena che evidentemente sembra esistere anche nella mano destra se consideriamo che in parecchi Paesi, soprattutto dell’Europa centro-orientale Germania in testa, indossano la fede all’anulare della mano destra.
Cosa far incidere?
Libertà assoluta, anche perché l’incisione è sulla fascia interna e non si vede. In genere il nome degli sposi (“Alberto a Laura” e viceversa) e la data delle nozze. Nulla vieta però dediche speciali, magari un po’ criptiche, ma segretamente evocative per i diretti interessati.
Il giorno del matrimonio, chi porge le fedi al momento dello scambio?
Se disponete di un “paggetto” sarà lui (o lei) – debitamente addestrati – a porgerle su uno speciale cuscinetto che potrete trovare nei negozi di bomboniere. Il cuscinetto può anche essere presentato al momento dello scambio degli anelli da una testimone. In caso di testimoni esclusivamente maschili o cerimonie molto sobrie, meglio una semplice confezione fornita dal gioielliere.
Il giorno delle nozze si può indossare l’anello di fidanzamento?
La sposa deve avere la mano sinistra libera. L’anello di fidanzamento andrà spostato sulla mano destra o, meglio ancora, affidato alla mamma o a un’amica per la durata della cerimonia. E soprattutto niente smalti colorati sulle unghie.
Si possono indossare altri gioielli?
Alla sposa sono permessi pochissimi gioielli, oltre alla fede e all’anello di fidanzamento. Se del caso, solo un semplice girocollo in perle o un punto luce con diamantino o dei sobri orecchini per dar luce al viso. In ogni caso tutto estremamente semplice e rigorosamente bianco. Assolutamente vietato l’orologio! Fatto che fornirà tra l’altro alla sposa la giustificazione per arrivare con il tradizionale ritardo.
Mi auguro che queste “istruzioni per l’uso” di gioielli vi abbiano potuto in qualche modo interessare.
E che dire? Viva gli sposi e a risentirci alla prossima puntata!
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