top of page
Immagine del redattoreLaura Invernizzi

Is 70 the new 40?

Dopo aver parlato di libri si torna a guardare la TV.

Niente di nuovo in realtà, ma più che altro una riflessione – o forse meglio dire spunto - sull’età degli attori, le possibilità loro concesse e quello che offre ora il panorama (televisivo).

Lo stimolo a parlarne mi arriva dall’uscita il prossimo 15 gennaio su Netflix della sesta stagione di Grace and Frankie, che per chi non la conosce vede come protagoniste Jane Fonda e Lily Tomlin (la coppia del film Dalle 9 alle 5...orario continuato), Sam Waterston (forse se vi dico Law and Order e The Newsroom lo individuate subito) e Martin Sheen; pezzi da 90 insomma a cui si sono aggiunte diverse guest star nel corso delle stagioni.

Per quanti non l’hanno mai vista racconto un po’ la trama:

Grace and Frankie, commedia agrodolce che vede protagoniste due donne 70enni alle prese con la fine dei rispettivi matrimoni. Detto così sembra una serie simile a molte altre o a qualche film stile ‘Club delle prime mogli’ invece ci sono diversi aspetti che l’hanno resa interessante, nuova e amata tanto da essere attualmente la più lunga produzione di Netflix (è già stata confermata la settima* e purtroppo ultima stagione andando così ad avere un totale di 94 episodi).

I mariti di Grace e Frankie, che si chiamano rispettivamente Robert e Sol non sono solo partner nello stesso studio legale ma anche nella vita privata da quasi 20 anni…si amano e visto che il matrimonio tra coppie omosessuali è stato legalizzato non c’è più motivo di nascondere i loro sentimenti e lo comunicano alle mogli durante una cena.

Ovviamente per le due donne che si sono sempre tollerate vicendevolmente visto che hanno stili di vita diversi è uno shock e si trovano costrette ad elaborare la fine dei rispettivi matrimoni dopo oltre 40 anni.

Grace (Jane Fonda) business woman che ha fondato un azienda cosmetica (lasciata poi in mano alla figlia) è alta, magra (dichiara all’inizio di non mangiare un gelato da nove anni), ben vestita pensa di vivere una vita perfetta insieme a Robert (Martin Sheen), uomo di bell’aspetto e dai gusti raffinati.

Hanno due figlie: Brianna (single a capo dell’azienda della madre, molto indipendente e senza peli sulla lingua) e Mallory, sposata con un medico, due figli fa la casalinga cercando di far quadrare tutto, facendosi aiutare da qualche pastiglia non meglio identificata….poi le cose cambiano però (anche il numero dei figli!) Il quadro di una classica famiglia benestante

Abbiamo poi Frankie e la sua famiglia hippie.

Lei insegna pittura agli ex detenuti, danza, prepara cibo biologico e non disdegna qualche sigaretta più o meno edulcorata. Ha paura dei terremoti e in questo gli viene in soccorso Sol, uomo sensibile e chiacchierone. Hanno due figli adottivi: Coyote insegnante con problemi di alcol lasciati da poco alle spalle e un debole per Mallory. Mentre Bud è quello più posato (avvocato come il padre).

Quando Robert e Sol fanno quindi coming out e vanno a vivere insieme le due donne decidono entrambe di rifugiarsi nella casa al mare. La convivenza in entrambi i casi non è rose e fiori…e tra una risata e l’altra si intravede l’evoluzione dei personaggi alla luce di una situazione nuova e per certi aspetti drammatica soprattutto perché a mettersi in gioco sono persone di 70 anni ma ancora molto attive.

Ed è qui che si sviluppa nel corso degli episodi un tema – quello della vita delle persone anziane, di come si vedono e cercano di convivere con acciacchi e i figli che le trattano un po’ come delle bambine. Non essere più utili all’azienda creata, trovare un nuovo amore (e se lo si trova più giovane come accade a Grace, arrivano anche le critiche).


La serie è molto amata e non solo da un pubblico adulto o over 50 come ci si aspetterebbe.

Sicuramente gli attori e la sceneggiatura fanno la loro parte, ma abbraccia nelle relazionali tra amici o familiari dinamiche comuni a molti (anche per i millennials come riporta un articolo di Nylon.com)


C’è un problema – e qui arrivo allo spunto di riflessione della puntata – sollevato spesso ad Hollywood, la possibilità per gli attori - ma molto più spesso attrici – di avere ruoli principali una volta passati i 40/50 anni.

Se poi si tratta di donne le cose si complicano ancora di più, in tutti i campi dell’industria cinematografica, dall’essere pagati come i propri colleghi, ma anche nell’accettare che il loro corpo e il loro viso non è quello di una ventenne oppure nel veder finanziato un proprio progetto. Certo non mancano le eccezioni, ci sono moltissime attrici come Helen Mirren o Frances McDormand (andate ad ascoltare il suo discorso agli oscar del 2018), ma da quello che si legge su un ispirato sito womenandhollywood.com c’è ancora molto da fare,

I personaggi femminili sono più giovani di quelli maschili, la maggior parte (56%) sono tra i 20e i 30 mentre quelli maschili tra i 30e i 40 (59%).

Qualche nota positiva c’è, come il fatto che per la prima volta metà degli episodi della stagione 2018/19 sono stati diretti da donne o registi di colore (Netflix però ha un percentuale ancora bassa rispetto a Disney/ABS (per quello che concerne le donne).


Guardando alle serie TV forse qualcosa sembra stia cambiando, dato anche l’interesse a segmentare sempre di più l’offerta andando ad intercettare nuovi target, che si tratti di giovani o over 50.

Non è un caso - credo - che dopo il successo di Grace and Frankie sia arrivato nel 2018 Il metodo Kominsky** che ha visto il ritorno sul piccolo schermo di Michael Douglas (lo aveva fatto tra il 72 al 76 in The Streets of San Francisco, escludendo qualche comparsata) insieme ad Alan Arkin (altro premio Oscar)


La serie ha vinto lo scorso anno un Golden Globes come miglior commedia e Douglas come miglior attore. Non ce l’ha fatta a bissare quest’anno, fermandosi dunque solo alle nomination (Miglior serie TV Comedy, Miglior attore protagonista e candidatura anche per il non protagonista).


Anche qui si parla di due uomini over 70 amici, Sandy (Douglas) che anni addietro ha avuto una breve carriera di successo ed ora è un venerato maestro di recitazione di Hollywood (cit. ufficiale) e il suo amico e agente Norman.

Si parla di morte, di amori, di malattia, il tutto condito da esilaranti e a tratti surreali discorsi tra loro (curiosità, il creatore della serie è Chuck Lorre, lo stesso di The Big Bang Theory e andando indietro Dharma e Greg).


Che dal piccolo schermo parta dunque una nuova stagione per gli attori over 50? Sicuramente spazio c’è, resta da capire quanto i produttori abbiamo voglia di investire e se a questo seguirà un corrispettivo anche al cinema e come dicevo prima in particolare per le donne (anche se ci sono ancora altre categorie che sono spesso escluse o con pochissimi rappresentanti).



*i primi 4 episodi dell'ultima stagione sono già disponibili su Netflix, gli altri in arrivo nel 2022


**la terza e ultima stagione è disponibile su Netflix dal 28 maggio 2021

6 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page