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  • Immagine del redattoreLaura Invernizzi

Clero e crime

Proprio nei giorni di messa in onda di questa puntata si registra – per la fiction italiana – un cambiamento. Don Matteo - la serie più longeva dopo il commissario Montalbano – perde il suo protagonista. Terence Hill nella stagione in corso – nello specifico nella 5 puntata del 28 aprile – dismette gli abiti talari e al suo posto arriva Don Massimo interpretato da Raul Bova.

Questa notizia – insieme ad una serie inglese che ho appena finito di vedere – mi dà lo spunto per una puntata antologica sul preti e suore detective.


Occorre però partire dal secolo scorso e dai libri di Gilbert Keith Chesterton.


P.D. James – nel saggio A proposito del giallo – lo definisce “un uomo di lettere. Per tutta la vita si guadagnò da vivere con la penna e fu versatile quanto prolifico raggiungendo un buon grado di notorietà come romanziere, saggista, critico, giornalista e poeta.”

Nella sua vasta produzione, creò un personaggio che ancora oggi ispira romanzi, ma anche serie Tv e film; padre Brown, ispirato alla figura di John O’Connor – amico dell’autore e coinvolto nella conversione di Chesterton al cattolicesimo.

Padre Brown fa la sua prima apparizione nel racconto La croce azzurra (The Blue Cross) e ci viene descritto attraverso lo sguardo di Valentin, commissario francese: "un prete cattolico-romano di statura bassissima, che veniva da un villaggetto dell'Essex. Giunto a quest'ultimo, Valentin smise l'esame e gli venne quasi da ridere. Quel pretucolo era proprio l'essenza delle pianure dell'Essex: aveva un viso rotondo e inespressivo come gnocchi di Norfolk, gli occhi incolori come il mare del Nord, e recava parecchi involti di carta scura, che non riusciva a tenere riuniti. (...) Aveva un grosso ombrello malandato che gli cadeva di continuo; e pareva che non sapesse quale fosse la parte del biglietto da serbare per il ritorno".


Padre Brown compare in ben 53 racconti – pubblicati in 5 volumi tra il 1910 e il 1936.

"Non potrebbe essere più diverso dagli eroi del giallo della Golden Age – ci dice ancora PD James nel capitolo del libro dedicato a questo personaggio e a Sherlock Holmes - Risolve i casi con una mescolanza di buon senso, capacità d'osservazione ed esperienza dell'animo umano. Come dice a Flambeau, l'inafferrabile ladro che nella Croce azzurra supera in astuzia e riconduce sulla retta via: «Non hai mai pensato che un uomo che non fa praticamente altro che ascoltare i peccati del prossimo difficilmente potrà essere del tutto ignaro della malvagità umana?». Ci sono naturalmente altri vantaggi a essere prete: nessuno gli chiede mai di spiegare con precisione perché si trovi in un certo luogo, dando per scontato che stia adempiendo il suo dovere sacerdotale, e inoltre molti, istintivamente, io considerano subito come persona in cui riporre fiducia.

Secondo la James Chesterton ha dato due apporti importanti alla narrativa gialla. "Fu tra i primi, scrittori a capire che il genere poteva diventare un veicolo di esplorazione e di descrizione della situazione sociale, nonché un mezzo per dire qualcosa di vero sulla natura umana. Prima ancora di concepire l'idea dei racconti di Padre Brown, scrisse che «l'unico brivido, anche in un thriller dozzinale, è sempre in qualche modo correlato alla coscienza e alla volontà»."


Gli adattamenti cinematografici/televisivi/radiofonici sono numerosi, già a partire dal 1934.

Vi risparmio l’elenco stile lista della spesa, ma non posso non segnalare l’adattamento italiano del 1970 I racconti di padre Brown con Renato Rachel e Arnoldo Foà (si può vedere su Raiplay), mentre nel 1988 fu la volta di una coproduzione italo-francese dal titolo Sei delitti per padre Brown (si trova qualcosa su Youtube).

Per quanto riguarda le produzioni più recenti segnalo quella della BBC One in onda dal 2013 con protagonista Mark Williams giunta alla 9 stagione con ben 100 episodi. In Italia è stata trasmessa da Paramount Network (da fine gennaio il canale ha cessato le sue trasmissioni e dobbiamo attendere il lancio della nuova piattaforma Paramount + stessa cosa per laEffe citata nella scorsa puntata).

Ci sono differenze notevoli rispetto ai libri – ambientati in diverse parti del mondo – la serie si svolge infatti nel villaggio immaginario di Kembleford, situato nelle Cotswolds, negli anni 50.

Non sempre si trova da solo a dover risolvere un caso, anzi conosciamo suor Boniface, diventata di recente protagonista di una serie che porta il suo nome (il cosiddetto spin-off).


Sister Boniface Mysteries è presentata in anteprima sulla piattaforma BritBox a febbraio 2022 (è già stata confermata una seconda stagione dopo i primo 10 episodi).

Le vicende sono ambientate nel 1960 in una piccola cittadina inglese. La nostra suora è laureata in scienze forensi, ha un laboratorio in cui conduce le analisi del caso, aiutando la polizia nella risoluzione degli omicidi, guida un sidecar e ha il volto di Lorna Watson. In un puntata appare – seppur brevemente – anche padre Brown.


Ma lasciamo da parte il protagonista dei racconti di Chesterton e parliamo degli altri preti detective, rimanendo per ora in UK dove conosciamo Sidney Chambers, vicario anglicano ed ex ufficiale delle guardie scozzesi durante la seconda guerra mondiale protagonista delle prime 4 stagioni di Grantchester, serie di ITV che ha preso il via nel 2014 e giunta alla 6 stagione - conclusasi da poco - e disponibile anche in Italia (purtroppo in modo frammentato, dalla 1 alle 3 stagione su Prime Video e la 6 gratuitamente su Discovery+).

Anche qui omicidi e detective in abito talare - Sidney Chambers è stato sostituito da Will Davenport nelle ultime stagioni – che affiancano l’ispettore Geordie Keating

Deliziosamente pulito ed economico nella trama, è Cluedo con tonache e abbastanza noir per il palato moderno” è il commento di Michael Pilgrim su Daily Telegraph.


"Con padre Brown, suor Boniface e il vicario di Grantchester, la televisione ha una scorta sorprendentemente buona di investigatori religiosi – scrive invece TV Insider - Il produttore esecutivo di Father Brown, Will Trotter pensa che sia perché fanno appello al nostro io migliore. "Sono programmi polizieschi, ma sono anche racconti morali", dice. "Molti altri spettacoli, sono solo poliziotti e ladri, mentre con questo c'è un intero sfondo di umanità e spiritualismo: persone che vogliono essere buone, avere un mondo migliore".


Negli Stati Uniti troviamo invece Father Dowling Mysteries, con protagonista un prete cattolico che risolve omicidi, rapimenti e altri misteri nella sua parrocchia di Chicago, assistito da una giovane suora di strada, suor Stephanie (Steve) Oskowski.

La serie è ispirata ai personaggi creati da Ralph McInerny e sono andate in onda tra il 1987 e il 1992 (43 puntate e un film per la TV).

Io ricordo la vagamente, ma pensando a questa puntata avevo in testa il volto di Tom Bosley (il papà Cunningam in Happy Days) che ricopre proprio il ruolo di padre Dowling (anche in questo caso qualche puntata è recuperabile su Youtube).


In Italia - a parte quelli già citati prima - vi segnalo I ragazzi di Padre Tobia, in onda tra 1968 e il 1973 – 14 episodi disponibili su RaiPlay.

Wikipedia la definisce serie TV a sfondo pedagogico che fa leva sui valori della lealtà, del coraggio, e dell'amicizia. I protagonisti sono padre Tobia (Silvano Tranquilli), il suo sacrestano Giacinto (Franco Angrisano) e il gruppo dei ragazzi scout della parrocchia.


Gigi e Andrea – coppia comica molto attiva e conosciuta negli anni 80 – erano invece protagonisti di Don Tonino, trasmessa tra il 1988 e il 1990 (la prima stagione su Italia 1, la seconda su Canale 5).


Un'altra coppia storica – Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio – si è cimentata nella risoluzione di misteri nei panni di fra Martino e fra Giacomo in Benedetti dal Signore. Anche in questo caso la distribuzione è avvenuta sui canali Mediaset nel 2004 (e vinse pure il Telegatto come miglior film TV).


Su Don Matteo dovrei parlare per ore, ma accenno giusto qualcosa. Innanzitutto la reperibilità, tutte le stagioni si trovano su RaiPlay e c’è anche lo spin off Complimenti per la connessione un format 40 episodi di pochi minuti per spiegare con parole semplici come navigare in rete e i termini utilizzati. Carina l’idea e leggendo i termini spiegati nonostante sia passato qualche anno (i video sono del 2016-2017) sono ancora attuali e tornare utili a chi non conosce internet.

Umberto Eco in Dire quasi la stessa cosa - saggio sulla traduzione - cita don Matteo per l'introduzione anche nella lingua italiana dell'abitudine di origine anglosassone di riferirsi ai sacerdoti con il termine padre invece che come reverendo.


E visto che ne abbiamo citato l’autore, Il nome della Rosa può rientrare a pieno titolo nella nostra puntata, non solo per le vicende narrate nel libro - Gli omicidi nell'abbazia – col frate francescano Guglielmo da Baskerville e il novizio e voce narrante Adso da Melk, ma anche per i suoi adattamenti cinematografici (nel 1986 con Sean Connery e Christian Slater) e l’omonima miniserie italo-tedesca del 2019.

Creata e diretta da Giacomo Battiato vede nel ruolo principale John Turturro ed è la seconda serie italiana più venduta al mondo dopo Gomorra.

Ammetto che la nostra visione casalinga si è fermata alla prima delle 8 puntate, ma visto che si trova su Netflix, potrei dargli un’altra chance.


Concludo questo tour tra chiese e conventi con Le indagini di Padre Castell - serie tedesca del 2008 con protagonista un gesuita incaricato dal Vaticano di risolvere crimini che potrebbero compromettere l’esistenza della Chiesa. Padre Castell è un mix tra McGiver e 007 perché ripara motociclette, pilota aerei, apre serrature…e ovviamente conosce le tecniche di autodifesa. In Italia andò in onda su Rete 4 nel 2011.


Insomma da Chesterton e padre Brown in poi il filone preti/suore detective non sembra essersi ancora esaurito e più in generale la presenza di ecclesiastici con ruoli rilevanti in serie TV e film è corposa (e forse sarebbe ancora più complessa da sintetizzare in una puntata de Il divano chiama).


Mi auguro che l’argomento e i titoli citati abbiano destato curiosità, interesse o – forse più probabile viste le messe in onda un po’ datate – ricordi.


Se ho dimenticato qualcosa, scrivetemi una mail laura.invernizzi@radiotomoko.com



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