Viaggi Seriali
- Laura Invernizzi
- 30 apr
- Tempo di lettura: 6 min
In questa puntata torno a parlare di luoghi, quelli che fanno da sfondo (e spesso sono a loro volta protagonisti) di film e serie TV.
Ho già affrontato il tema nelle puntate 39 (l’Italia nelle serie TV) e 80 (Milano circonvallazione esterna) ma in qualche modo anche in altre dove la connessione con la città e la nazione hanno inciso con lo stile narrativo, se non addirittura forgiato.
L’idea di riprendere questo argomento deriva da un paio di libri di recente pubblicazione e da qui partire con una piccola analisi del fenomeno del movie tourism o cineturismo che sembra prendere sempre più piede.
Parto quindi dal “cartaceo” con Dove è stato girato? La guida di viaggio ai luoghi dei film e delle serie TV pubblicato da Gribaudo (titolo originale The Screen Traveller’s Guide).
Innanzitutto è un libro molto piacevole da sfogliare con un mix di illustrazioni, mappe e fotografie.
È suddiviso in sette capitoli tematici. Si parte dal mondo dei supereroi con Batman, Superman e gli Avengers, per poi volare nei mondi fantasy de Il Trono di Spade, Il Signore degli Anelli, The Witcher e Outlander. Non manca la magia di Harry Potter e i classici d’avventura come Indiana Jones, Ritorno al futuro e Jurassic Park.
Per chi ama il brivido c’è una sezione dedicata all’horror, da Shining a Stranger Things, e per gli appassionati di crime e thriller troviamo Breaking Bad, Peaky Blinders, Il Padrino e Sherlock.
Il sesto capitolo esplora la fantascienza con Star Wars, Blade Runner, Interstellar e Dune, mentre il settimo è tutto dedicato all’azione: da James Bond a Mission: Impossible fino a Mad Max e Il Gladiatore.
Non mancano curiosità ed aneddoti, oltre ad un capitolo iniziale che ripercorre la storia del cinema e soprattutto l’evoluzione nella scelte delle location.
Chi ha memoria visiva e ama vedere non solo le immagini o leggere le descrizioni, ma capire dove si trovano, la mappa è qualcosa di irrinunciabile (e ti evita di prendere in mano lo smartphone e cercarlo su google maps…come la sottoscritta!)
L’Italia delle serie TV – Guida tra fiction e realtà di Giorgia Di Stefano va invece in un’altra direzione con un libro denso di parole, luoghi e ovviamente serie TV.
Vi leggo un estratto dalla quarta di copertina che riassume lo stile scelto dall’autrice.
Un viaggio pop attraverso l’Italia, alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da sfondo alle serie tv più amate degli ultimi anni…
Ogni capitolo svela location iconiche e tesori nascosti che non sono semplici sfondi, ma parte integrante dei racconti. Pensato per gli appassionati di serie tv e per chi desidera scoprire l’Italia in modo nuovo, il libro offre curiosità e aneddoti su come i set televisivi contribuiscano a creare atmosfere uniche.
Non ci sono immagini, ma alcuni capitoli presentano dei qrcode per approfondire un luogo.
Ovviamente i capitoli più corposi riguardano le città di Milano, Roma, Napoli, ma non mancano Trieste, Chioggia, Bari, Bologna, Torino e molte altre. Non è però una è una semplice carrellata di luoghi ripresi nelle serie TV, ma una vera e propria analisi critica del ruolo che le location italiane assumono nella narrazione seriale con descrizione delle ambientazioni e cenni storici.
Ci sono anche riferimenti ad esercizi commerciali…forse è l’unico punto che mi lascia perplessa, non tanto per la scelta di inserirli (il libro è uscito da poche settimane e sono certa che tutti i luoghi siano esattamente come descritti), ma se penso a Milano e al turnover della ristorazione e più in generale dei negozi, il rischio che una parte del lavoro fatto (che si nota essere certosino) risulti datato nel giro di poco tempo è alto.
Parlando di location e libri che ci descrivono e indicano dove si trovano è quasi inevitabile per molti visitarli. Nell’introduzione di Dove è stato girato? cineturismo o movie tourism viene equiparato addirittura all’acquisto da parte di un fan di una maglietta o di un’action figure. Indubbiamente è un fenomeno che è cresciuto con l'aumento della produzione audiovisiva e delle offerte di viaggio e voli low cost. In Italia, il termine - cineturismo - è stato coniato da Michelangelo Messina nel 2003 durante il primo convegno sul tema all'Ischia Film Festival.
Diversi studi hanno analizzato come le emozioni suscitate dalla visione di film e serie TV influenzino il comportamento turistico.
Secondo quanto pubblicato su Frontiers in Psychology, la capacità di empatizzare con i personaggi e le storie può trasformare gli spettatori in turisti desiderosi di vivere le esperienze viste sullo schermo. La location spesso non viene scelta in base a dati oggettivi — come servizi, accessibilità o infrastrutture — ma piuttosto sulla percezione soggettiva, una sorta di “immagine ideale” che si forma nella mente grazie alla narrazione cinematografica.
Su photoaid.com si analizza perché il turismo cinematografico sia di moda col report di un altro studio fatto nel 2023. Emerge che il 96% degli americani ha visitato almeno una volta nella vita i luoghi associati ai propri film o programmi televisivi preferiti. I dati mostrano che il motivo più comune per cui si pratica il cineturismo (35%) è quello di avere un'esperienza immersiva che consenta di vivere le trame di film o serie TV e di seguire le orme di personaggi famosi.
Segue da vicino il desiderio di "vivere il paesaggio della città mostrato sullo schermo" (34,9%) e di visitare i ristoranti rappresentati, come ha indicato il 34,4% degli intervistati.
Regno Unito e Irlanda si sono aggiudicati il primato come destinazioni turistiche cinematografiche più ambite a livello globale (20,2%), grazie a Harry Potter. Seguono la Nuova Zelanda, merito de Il Signore degli Anelli. E ancora Regno Unito insieme a Irlanda del Nord e Croazia per scoprire i luoghi de Il Trono di Spade.
Nello studio è stata verificata la consapevolezza degli intervistati sui rischi del cineturismo e la risposta è stata affermativa (anche se questo non implica poi il rispetto delle regole e dei luoghi)
Su futuremarketinsights.com si mettono in luce due forme di turismo legate ai media: non solo infatti quello che si sviluppa grazie all’impatto di film e serie, ma anche il turismo dell’intrattenimento, che si concentra su eventi dal vivo e attrazioni tematiche. Il cineturismo vede impennate significative quando un’opera diventa cult generando flussi turistici verso le location reali. Il secondo, invece, si fonda su esperienze in tempo reale come festival musicali o parchi a tema, con ricadute economiche altrettanto rilevanti.
In questo report si analizzano anche i dati: oltre 66 miliardi di dollari nel 2025, con una previsione di più che raddoppiata entro il 2035. È indubbio il ritorno economico e turistico per le località minori che beneficiano di un’impennata di popolarità grazie a serie TV e film, ma come ben sappiamo il rovescio della medaglia è il sovraffollamento o overtourism (che deriva anche da latri fattori, primi fra tutti i social).
La tendenza – stando al report - sta però cambiando. Le innovazioni tecnologiche stanno trasformando il cineturismo, offrendo visite guidate sui set cinematografici con l'ausilio della realtà aumentata, la pianificazione di viaggi basata sull'intelligenza artificiale e ricostruzioni interattive in realtà virtuale (VR) di set cinematografici iconici. Anche la sostenibilità è un trend, con programmi di turismo responsabile che promuovono visite ecosostenibili ai luoghi delle riprese.
Indubbiamente la protezione dei luoghi dovrebbe essere responsabilità sia delle autorità locali che delle agenzie turistiche.
È necessario gestire i flussi turistici, regolamentando l’accesso a determinate aree e investendo in infrastrutture per prevenire il degrado (ma salvaguardando anche i cittadini dalla speculazione). Le agenzie devono promuovere invece pratiche sostenibili e sensibili all’ambiente per evitare ci siano ancora casi come quello avvenuto in Tailandia a Maya Bay presa d’assalto dai turisti dopo il film The Beach (chiusa poi per 3 anni per ripristinarne l’ecosistema).
Sembra scontato e forse di facile attuazione se si predilige il buon senso, ma l’attuazione pratica implica uno sforzo non indifferente.
Io non sono particolarmente attratta dai luoghi protagonisti delle serie TV, nel senso che non organizzerei una visita ad hoc (per intenderci nei miei 4 viaggi a NYC non ho mai pensato di andare a vedere – fuori – l’appartamento di Carrie Bradshow) mentre in occasione di Open House ho visitato quello di Monterossi a Milano ma perché durante la visione della serie ci eravamo impegnati a scovare l’indirizzo (visto che era una zona conosciuta e si tratta di un edificio di importanza storica).
In effetti quello che mi colpisce è proprio questo aspetto: riconoscere i luoghi dove sono stata e ricordarne il momento e le sensazioni vissute.
Poi non escludo che nel mio prossimo viaggio a Londra non vada a visitare le zone dove è ambientato Strike, soprattutto quelle che reputo interessanti e particolari.
E voi? Siete affascinati dei luoghi visti nei film e nelle serie Tv tanto da organizzare un viaggio?
Attendo i vostri commenti (e grazie a quanti lo hanno fatto per la puntata sul rewatching)
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