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  • Immagine del redattoreLaura Invernizzi

Feud

Aggiornamento: 20 apr

Feuds are never about hate. Feuds are about pain.

Nella scorsa puntata si è dato spazio alle lotte di potere all’interno della famiglia Roy - protagonista di Succession – proseguiamo a parlare di faide grazie alla serie antologica di Ryan Murphy, Feud, la cui prima stagione uscì a marzo 2017, incentrata sull'accesa rivalità tra le attrici Bette Davis e Joan Crawford durante la lavorazione del film Che fine ha fatto Baby Jane? nel 1962, ma che comunque le accompagnò per tutta la vita.


Fin dalle prime battute ci è chiara la linea che Murphy vuole tracciare e che ritorna anche la seconda stagione uscita a gennaio 2024 negli Stati Uniti (in Italia dal 15 maggio).


Lo fa dire a Olivia de Havilland (interpretata da Catherine Zeta Jones) all’interno di un’intervista fittizia:” Beh, si tratta di una storia e di una faida di proporzioni bibliche.dichiara. E quando il giornalista le chiede: “Cosa c'era dietro questa faida? Perché si odiavano così tanto? 

La risposta è laconica: "le faide non hanno mai a che fare con l’odio. Le faide riguardano il dolore "(la frase citata in apertura).

 

La serie Feud. Bette and Joan si sviluppa alternando interviste a quanti conoscevano le due attrici, alla lavorazione del film e il periodo successivo fino alla morte della Crawford.

 

Ancora attraverso la de Havilland, Murphy ci pone un tema che abbiamo già affrontato qui (Puntate 7 e 59) che negli anni 50-60 a Hollywood era ancora più evidente: l’impossibilità di poter continuare a recitare/lavorare quanto non si è più giovani in particolar modo se si è donne.

 

Ho trovato un’intervista del 2017 su Entertainment in cui lo showrunner e regista lo esplicita meglio.

“Ho voluto realizzare lo show perché volevo raccontare una storia sui problemi moderni che si trovano ad affrontare le donne oggi e, stranamente, nulla è cambiato. Penseresti che le cose siano progredite. Non l’hanno fatto. Quindi in realtà è uno show sul sessismo e la misoginia, sul perché le donne non vengono pagate quanto gli uomini, sul perché nella nostra cultura ci sono ragazze "It" e non ragazzi "It", e perché le donne sentono che c'è spazio solo per una donna di successo alla volta... Tutte queste cose sono molto intrecciate in una trama molto succosa, divertente, ma alla fine, credo, una tragedia”.

 

Il quadro che emerge in queste 8 puntate - la serie è disponibile in Italia su Disney + è decisamente desolante proprio per gli aspetti menzionati poco fa, ma è indubbia la capacità del cast di rendere il tutto splendidamente nella sua triste verità.

A raccogliere la sfida di raccontare questa storia, Jessica Lange - chiamata dallo showrunner prima in American Horror Story (rilanciandone la carriera) - interpreta Joan Crawford.

 

Per la sua antagonista, troviamo un’altra attrice che non ha bisogno di grandi presentazioni: Susan Sarandon che veste i panni di Bette Davis. Entrambe hanno fatto numerose ricerche sulle due attrici, leggendo i loro libri, guardando i film e le interviste.

 

Judy Davis (che Murphy ha voluto anche per Ratched) è Hedda Hopperfaceva parte di quello che veniva popolarmente conosciuto come il trio delle più famose pettegole di Hollywood, giornaliste che avevano ognuna una seguitissima rubrica di gossip sui più diffusi giornali americani.

Alfred Molina è il paziente regista Robert Aldrich, Stanley Tucci invece ha la parte del produttore Warner che sottolinea la necessità che le due attrici fossero dipinte come nemiche per agevolare il successo del film.

Oltre alla già citata Catherine Zeta-Jones a raccontare la faida troviamo Kathy Bates che interpreta l’attrice Joan Blondell.

 

Piccola chicca visto che l’abbiamo citata: Olivia de Havilland ha intentato una causa contro la serie Feud: Bette e Joan un giorno prima del suo 101esimo compleanno. A suo avviso, la serie l'aveva ritratta in modo impreciso e utilizzando la sua somiglianza senza permesso. La causa si basava sul timore che lo stile pseudo-documentario della serie potesse confondere gli spettatori, facendo loro credere che le dichiarazioni attribuite a lei fossero accurate, quando in realtà non lo erano. Non ottenne però “giustizia”; dopo essere stata respinta la mozione, la Corte d’Appello chiamata a pronunciarsi in merito non diede ragione all’attrice.

 

La serie antologica fu rinnovata già dal febbraio 2017 ed era stata presa seriamente in considerazione una nuova stagione con al centro la relazione tra il principe Carlo (ora King Charles III) e Diana, ma poi la produzione venne accantonata l’anno dopo. Ho il sospetto che c’entri qualcosa il fatto che The Crown – uscita nel 2016 – avesse già deciso di proseguire la storia della Corona Inglese, coprendo un arco temporale che di fatto comprendeva questa vicenda (supposizioni mie…)


Feud ha però una seconda intrigante storia da raccontare che vede al centro Truman Capote e i suoi Cigni, ovvero alcune amiche dell’alta società, uscita – come dicevo in apertura - tra il 31 gennaio e il 13 marzo 2024.


@Garzanti

Trae spunto dal libro di Laurence Leamer Capote's Women: A True Story of Love, Betrayal, and a Swan Song for an Era (Garzanti ha appena pubblicato la traduzione italiana, Capote’s Women).

 

Ve ne consiglio la lettura perché spiega nel dettaglio chi erano queste donne ricche e bellissime che Capote aveva come amiche intime, non tutte presenti nella serie, ma che meritano di essere citate.

La lista include anche Marella Caracciolo di Castagneto, meglio conosciuta come Marella Agnelli, moglie dell’Avvocato come veniva chiamato da tutti Gianni Agnelli.

 

Ma cos’è successo tra lo scrittore e queste donne, tanto da scriverci libri e farne una serie? Anche in questo caso, non una questione di odio, ma di dolore.

Quello che lui provocò loro andando a inserire le confidenze e mostrando le loro vite infelici agli occhi del mondo attraverso un romanzo Answered Prayers, Preghiere Esaudite mai concluso, ma i cui quattro capitoli furono pubblicati su Esquire tra il 1975 e il 76.


L’idea di Capote - già da fine anni 50 - era quella di scrivere un romanzo contemporaneo in stile La Recherche di Proust e L’età dell’Innocenza di Edith Wharton.

Il titolo è una citazione – rivisitata dallo Truman - di Santa Teresa d’Avila,


si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non accolte

Le lacrime di chi? Delle persone che lo scrittore frequentava assiduamente – uomini e soprattutto donne dell’alta società newyorkese, alcune di loro soprannominate I Cigni.


Barbara Babe Paley è probabilmente considerata la più bella ed elegante donna dell’epoca, icona di stile e perfezione. Sposò in seconde nozze il fondatore del CBS William Bill Paley ed ebbero due figli. La perfezione (e pare che lui fosse molto esigente in merito) di facciata aveva come contraltare i continui tradimenti del marito. Babe era probabilmente il cigno preferito di Truman, ma questo non bastò a salvarla dalla messa in piazza dei tradimenti del marito (che comunque non erano un secreto, ma almeno la parvenza era salva). Dopo la pubblicazione del capitolo La Côte Basque, 1965 (nome del ristorante in cui pranzavano le socialite) chiuse i rapporti con Truman e morì qualche anno dopo. Nella serie è interpretata da Naomi Watts mentre Bill ha il volto di Treat Williams (visto di recente anche in Chesapeake Shores, scomparso a giugno 2023 a causa di un incidente).

 

Nancy Keith (Diane Lane) chiamata da tutti Slim perché magra, ma atletica e dalle gambe kilometriche, bellezza californiana, anche lei dotata di notevole stile. Sposò prima il regista Howard Hawks, poi il produttore cinematografico Leland Hayward, amica e (forse) amante di Hemingway. Il marito in seguito la tradì con Pamela Harriman (sposata in prime nozze col figlio di Churchill). Non è presente nella serie ma ebbe un ruolo importante nelle amicizie di Capote e nelle dinamiche sociali dell’epoca. Fu per molti anni l’amante (quasi fidanzata) con Gianni Agnelli, ma le sorelle spinsero per il matrimonio con Marella. (di cui torno dopo ad approfondire).

 

C.Z. Guest (interpretata da Chloë Sevigny, ma io ci avrei visto benissimo Carey Mulligan), figlia di una ricca famiglia bostoniana, altra bellezza atletica (ottima cavallerizza) e appassionata giardiniera – scrisse anche alcuni libri a riguardo – stile pulito e senza fronzoli, fu inserita come del resto le altre citate tra le Best Dressed Women. Non tagliò completamente i ponti con Capote.

 

Non mancava certo di eleganza nemmeno Lee Radziwill (al secolo Caroline Lee Bouvier, sorella minore di Jackie Kennedy), interpretata nella serie da Calista Flockhart. Non emerge moltissimo in Feud, ma la sua storia nel libro rivela la competizione con Jackie (era Lee l’amante di Onassis, prima che Jackie – da poco vedova – fosse invitata sullo yacht dell’armatore a sua volta fidanzato della Callas e divennero prima amanti e poi marito e moglie).

 

Non presente nella serie Gloria Guinness - ramo della famiglia del marito non direttamente coinvolto nella produzione di birra, nata in Messico (il suo cognome da nubile era Rubio y Alatorre) ebbe quattro mariti, uno tedesco e per questo si vociferava fosse coinvolta coi nazisti. Dotata di gusto ed eleganza fu spesso inserita nella famosa lista citata prima che poi includeva pure una Hall of Fame in cui lei entrò di diritto.

 

Infine Marella Agnelli che rappresentava l’élite europea e col suo lungo collo (enfatizzato ulteriormente da una foto di Richard Avedon) entra di diritto tra i Cigni di Capote.


@adelphi

Aveva già letto i romanzi dello scrittore prima di conoscerlo, considerandolo un giovane genio. Nel suo libro fotografico e di memorie Ho coltivato il mio giardino, (celebri quelli che realizzò per le ville di famiglia) gli dedica molte pagine.

Lui aveva un dono speciale: era una persona affettuosa e dotata di gran senso dell’umorismo (piaceva molto anche all’Avvocato)[…]Ciò su cui si basava la nostra amicizia, almeno per me, era un’affinità elettiva. Mi trovai a raccontargli cose che non mi sarei mai sognata di raccontare a chicchessia. Lui sapeva entrare nei pensieri e nell’intimità delle persone. Stava lì in agguato, come un falco.” Avendo molta stima di Capote, non comprese la piega che stava prendendo Preghiere Esaudite. “Mi sembrava tutto così superficiale e tentai di metterlo in guardia «Truman, cos’hai scritto? Sembra uscito da un giornale scandalistico, in che guaio ti stai infilando?»

 

Non fu però questo ad interrompere i rapporti tra loro, ma almeno un paio di episodi: un pranzo in cui donna Marella realizzò che il loro rapporto non era esclusivo, ma che Capote aveva altre confidenti e durante la visita ad un antiquario in cui iniziò a raccontare cose orribili su una persona cara a Marella. Scoprì dunque un atteggiamento malevolo e ne ebbe paura, allontanandosi dunque dallo scrittore.

 

Lo so che il tutto sembra uscito da Novella 2000, soprattutto per l’estrema sintesi che ho fatto, per questo consiglio la lettura del libro di Leamer perché fa comprendere meglio – purtroppo più della serie – l’infelicità e la vita reale di questi personaggi che rappresentavano un mondo da sogno fatto di ricchezza, potere e bellezza. L’atteggiamento delle donne, a cui fin da giovanissime veniva inculcata la necessità di matrimoni di prestigio – anche con playboy incalliti disinteressati all’amore. La perfezione di corpi magri, i figli come tappa obbligata ma di cui non si curavano molto perché era più importante essere devoti e presenti ai mariti. Le vite sfolgoranti che sembrano riprendere lo sfarzo nella vita e nelle opere di Fitzgerald. “Alan Friedman biografo di Gianni Agnelli cita proprio lo scrittore. “Per un uomo perpetuamente irrequieto, di intelligenza viva ma non un intellettuale, un po’ esibizionista, con accesso a tutti i beni terreni che poteva procurare una rendita di un milione di dollari [14 milioni di dollari odierni] l’anno, non c’è nulla di sorprendente nella scelta di un tipo d’esistenza alla Scott Fitzgerald.”


Nella serie vediamo un prima e un dopo la pubblicazione dei capitoli su Esquire che segnò la caduta agli inferi di Capote, messo alla porta dell’élite e dalle amiche, dedito sempre più ad alcool e droghe fino alla morte avvenuta nel 1984.


In Feud è reso particolarmente bene da Tom Hollander, recentemente visto – sempre nei panni di figura meschina - in White Lotus, ma che per me sarà sempre il prete in balia dei suoi parrocchiani nella serie Rev!


Mi avvio alla conclusione, ma tra le figure tragiche di questa storia occorre citare anche Ann Woodward che si tolse la vita dopo che Capote scrisse che non fu un incidente la morte del marito – lei gli sparò di notte pensando si trattasse di un ladro – ma che ci fosse premeditazione. Nella serie è interpretata da Demi Moore.


Ma la domanda che ricorre è Perché Truman si comportò in modo così sleale con le sue amiche?

Le amava davvero?

Probabilmente sì – sicuramente l’allontanamento di Babe fu doloroso – ma quello che sembra emergere anche dal documentario The Capote Tapes (che si trova su Sky/Now) era un atteggiamento di auto sabotaggio – inconscio o meno – dello scrittore. Quasi che non si sentisse all’altezza di essere amato (c’è un passaggio in cui lo dice).


@Garzanti

Possiamo solo fare delle supposizione basandoci sulla storia di quanti lo hanno conosciuto – suggerisco anche il libro di George Plimpton “Truman Capote. Dove diversi amici, nemici, conoscenti e detrattori ricordano la sua vita turbolenta.”


E il romanzo? Capote continuò a lavorare sul Preghiere Esaudite che fu pubblicato postumo (come da lui predetto anni prima), ma solo alcune parti perché nonostante dichiarò agli amici di aver terminato, non è stato trovato l’intero romanzo, ma solo la chiave di una cassetta di sicurezza in cui pare sia stato conservato…peccato non si sappia dove. Altre due ipotesi, finse di lavorarci – anche per via dell’accordo con la casa editrice che gli diede un cospicuo anticipo, oppure che effettivamente proseguì con la scrittura, ma distrusse le pagine non ritenute soddisfacenti.



Feud: Bette and Joan e Capote vs The Swans si trovano su Disney+ ed entrambe sono composte da 8 episodi.


Come avrete intuito per quando non pienamente soddisfatta dell’adattamento televisivo sono rimasta molto colpita dalla vicenda di Capote e di queste figure passate alla storia per la loro bellezza ed eleganza, ma con parecchie ombre.



Altri documentari suggeriti: Agnelli (Sky/Now), Gianni Agnelli, in arte L'Avvocato (Raiplay).

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