A cosa servono i giorni? I giorni servono per viverci. Vengono e ci svegliano, ogni volta di nuovo. Servono per viverci felici. Dove si può vivere se non nei giorni? (Philip Larkin)
Torniamo a parlare di serie TV tratte da libri, ma che hanno avuto in precedenza un adattamento cinematografico.
La scelta è caduta su One Day, serie uscita su Netflix quasi un anno fa - 8 febbraio - tratta dal romanzo di David Nicholls pubblicato nel 2009. La trasposizione cinematografica con Anne Hathaway è uscita un paio di anni dopo con una tiepida accoglienza da parte della critica soprattutto in confronto al testo originale.
Occorre però capire di cosa stiamo parlando:
E la storia di amicizia e di amore tra Emma e Dexter che trascorrono la notte della laurea insieme (il 15 luglio, giorno di San Swithun) e di cui seguiamo la vita nel corso dei 20 anni successivi proprio in quel giorno, tra gioie, fallimenti ed incomprensioni.
Già da questa premessa è facile comprendere che un libro di quasi 500 pagine (in cui ogni capitolo è dedicato ad un anno) difficilmente riesce ad avere sufficiente sviluppo in un film di 108 minuti.
Anche se ovviamente non è una regola fissa.
In questo caso funziona decisamente meglio la serie di ben 14 episodi (ormai una rarità che si vada oltre il decimo episodio per una stagione) che ci mostra la vita dei protagonisti il 15 luglio di ogni anno a partire dal 1988.
Ho visto prima la serie (la scorsa estate, perché non sempre questo genere mi piace), poi recentemente il film e letto alcune parti del libro (i primi capitoli e il finale che è leggermente diverso) per capire se lo stile dei due adattamenti fosse simile e la descrizione dei personaggi.
Ammetto che mi aspettavo decisamente peggio dal film, mi è parso fosse comunque più concentrato sul protagonista maschile, mentre Emma sembra muoversi in relazione alle vicende di Dexter, mentre nella serie è tutto più bilanciato e a mio parere emerge meglio il senso della storia. Un’amicizia salda e un amore mai del tutto dichiarato o meglio che arriva nel momento sbagliato e carico di incomprensioni.
Alcuni hanno trovato il film più convincenti in alcuni frangenti (poco incisiva quindi la serie), ma - come scrivevo sopra - la critica è stata tiepida per il film, apprezzando maggiormente la versione televisiva.
Su slate.com, Nadira Goffe scrive: "Se il film del 2011 era difficile da guardare, la nuova versione di Netflix è assolutamente straziante, ma questa volta è un complimento." […]
"Ecco dove risiede la vera forza della serie: con più tempo dedicato alla storia, possiamo sentire la sua perdita in modo molto più acuto. Che sia per autoconservazione, mancanza di fiducia, presupposti errati o anche per le crudeltà basilari della vita, alla fine della giornata Dex ed Emma perdono una notevole quantità di tempo l'uno con l'altra."
C’è un altro aspetto che forse rende la serie migliore del film…o quantomeno più coinvolgente. La presenza di qualcuno in cui immedesimarsi.
Lo scrive Chitra Ramaswamy su The Guardian a proposito di Emma interpretata da Ambika Mod. che sottolinea essere “una tale rivelazione che è difficile credere che questo sia il suo primo ruolo da protagonista. La sua Em è inflessibile, vulnerabile, impegnata e implacabilmente impassibile.”
Ma c’è anche altro confessa l’autrice dell’articolo: "La mia reazione iniziale nel vedere Mod interpretare Emma è stata complicata. Ero emozionata: non avevo mai visto nessuno che mi somigliasse, vivere la vita che ho vissuto più o meno all'epoca in cui l'ho vissuta io, sullo schermo. Ma è anche per questo che non mi è sembrato vero. Perché la razza (e la classe, peraltro) non funzionavano così a quei tempi. Con ciò intendo dire, che i ragazzi bianchi come Dex non amavano le ragazze di colore come Em. Lo so perché lo ero anch'io, anche se sono andata a Glasgow. Nei primi episodi, l'innominabilità della razza di Emma mi ha fatto infuriare. La verità è che Dex (e i suoi genitori) avrebbero fatto degli errori razzisti involontari. Ed Em lo avrebbe perdonato.
Ma poi ho continuato a guardare. Ho iniziato a innamorarmi di loro, perdutamente. E ho iniziato ad apprezzare le belle ossa shakespeariane di questa storia, che parla di due persone completamente diverse che si collegano attraverso l'umorismo, i riferimenti culturali condivisi e, soprattutto, il tempo.”
La questione dell’immedesimazione, al di là della rappresentazione descritta dalla giornalista, l’ho ritrovata in altri commenti e in parte a mio parere è legata alla tipologia dell’adattamento.
In una serie, gli spettatori passano più tempo con i personaggi, “crescendo” con loro e comprendendone meglio le emozioni.
Il film deve condensare tutto in poche ore, rendendo più difficile un coinvolgimento profondo.
Nel caso della serie protagonista della nostra puntata vediamo ad esempio Dexter ed Emma cambiare anno dopo anno, rendendo il loro percorso più realistico e coinvolgente.
C’è poi un approfondimento psicologico; le serie possono mostrare i pensieri e i sentimenti dei protagonisti in modo più dettagliato.
La possibilità di avere più episodi permette di non dover accelerare troppo gli eventi, avvicinando la narrazione di una serie alla vita reale, lo spettatore ha il tempo di assorbire ogni sfumatura e le atmosfere delle vicende.
Nella prima puntata di questa sesta stagione (la 112) ho citato un articolo di Screenrant.com del 2021 dal titolo “15 motivi per cui gli show (inteso come serie TV) sono diventati migliori dei film”.
In quel caso il confronto riguardava film e serie TV non menzionando esplicitamente gli adattamenti da libri.
Io come sapete sono seriale, quindi non faccio testo, ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate in merito, magari facendo qualche esempio.
Piccola curiosità prima di salutarvi: raccontando la trama ad Alberto, mi ha segnalato Same Time, Next Year (in italiano Stessa ora, l’anno prossimo) film di fine anni 70, basato su un’opera teatrale del 1975.
Doris e George – entrambi sposati – trascorrono una notte di passione, ma entrambi decidono di proseguire la propria vita, concordando però di incontrarsi ogni anno nello stesso hotel per una notte insieme.
L’idea di partenza è simile, ma le dinamiche sono un po’ diverse.
Concludo con un piccolo riassunto:
One Day, serie TV si trova su Netflix. Dexter è interpretato da Leo Woodall, già presente nella seconda stagione di The White Lotus, protagonista in Prime Target, miniserie appena uscita su Apple TV+ e al cinema nel nuovo capitolo di Bridget Jones.
One Day, film invece si trova su Prime Video.
Comentarios